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domenica 17 novembre 2013
Fine settimana a Trieste
Dopo quasi quattro ore di macchina usciamo dall'autostrada e ci affacciamo sul bellissimo golfo di Trieste, arriviamo all'entrata del Castello di Miramare, parcheggiamo e prendiamo i panini fatti a casa che ci mangiamo nel grandissimo parco del castello che sembra più un bosco. La giornata è bellissima, visto il brutto tempo dei giorni precedenti non ci speravo, invece c'è il sole e si sta benissimo.
L'odore del mare mi fa star bene. Il luogo è bellissimo, il castello è a picco sul mare, bianco e luminosissimo, giriamo intorno e lo ammiriamo da tutti i lati, anche dagli scogli e dal piccolo molo. Non entriamo, si è fatto tardi ed ho voglia di andare a riposarmi in hotel, prenotato su internet, quindi risaliamo in macchina e ci dirigiamo verso il centro città,
facendo la strada costiera che ci porta dritti dritti al parcheggio del "molo dei bersaglieri", il palazzo dei congressi della Stazione Marittima, vicinissimo alla via dell'hotel che raggiungiamo in pochi minuti a piedi. L'hotel è in un edificio dell'800, la reception è al primo piano, ci accoglie un ragazzo che ci accompagna al terzo piano dove c'è la nostra accogliente camera che ci piace tanto.
Riposiamo e ci prepariamo, poi andiamo al "molo dei bersaglieri" alla tattoo convention, salutiamo alcuni amici, beviamo qualche birretta, guardiamo i vari stand, premiazioni tatuaggi e lo spettacolo di burlesque. Abbandonata la convention andiamo a mangiare e a fare un giro nell'animatissimo centro, piazza Cavana,
piazza Unità d'Italia e le vie tutte intorno, il centro è veramente bello ed è pieno di gente, ci chiudiamo in una birreria in stile bavarese poi stanchi e infreddoliti andiamo a dormire.
Ci svegliamo con calma, lasciamo l'hotel e andiamo a fare un giro per il centro, pieno di gente, qualche foto di giorno a piazza Unità d'Italia, la più grande piazza europea sul mare, altre piazze e vie, il canal grande di Trieste poi andiamo a fare il "brunch". Con la macchina ci dirigiamo verso la Risiera di San Sabba, grazie ad una gentilissima coppia che ci accompagna, avendo dimenticato l'indirizzo che non mi ero scritto convinto di ricordarlo. La Risiera di San Sabba è un ex lager nazista, situato nella città di Trieste, utilizzato per il transito, la detenzione e l'eliminazione di un gran numero di detenuti, ora monumento nazionale e museo.
Questo luogo è di assoluta importanza in quanto fu l'unico campo di deportazione dell'Europa meridionale. Il forno crematorio e la connessa ciminiera furono abbattuti con esplosivi dai nazisti in fuga nella notte tra il 29 e il 30 aprile 1945, nel tentativo di eliminare le prove dei loro crimini, ma sono stati descritti successivamente dai prigionieri testimoni del campo. Non nego che mette inquietudine e oppressione.
Finita la visita ci fermiamo a comprare acqua e qualcosina da mangiare per il viaggio di ritorno in un supermercato e poi si parte per tornare a casa.
Bella Trieste.
martedì 20 agosto 2013
La mia foto sul sito di National Geographic
http://www.nationalgeographic.it/fotografia/2013/08/10/foto/la_mia_foto_il_meglio_di_luglio-1765451/12/#media
La foto è già stata apprezzata e pubblicata da "Lonely Planet Italia" e da "Il Mappamondo" in passato.
martedì 30 luglio 2013
Villa Webber
domenica 2 giugno 2013
5401 Km in automobile
La mia vecchia SEAT IBIZA 1997 un po' ammaccata ce l'ha fatta. Le sue ruote hanno calpestato l'asfalto della Svizzera, della Germania, dei Paesi Bassi, del Belgio, della Francia, attraversato lo stretto della Manica su un traghetto, l'Inghilterra, il Galles, il canale di San Giorgio su un altro traghetto, l'Irlanda, l'Irlanda del Nord, un traghetto nel mare d'Irlanda, un traghetto nel mare del Nord ed è tornata a casa...
venerdì 24 maggio 2013
Giant's Causeway
La leggenda più conosciuta invece racconta che la strada fu costruita dal gigante irlandese Finn MacCool per raggiungere e sconfiggere il suo nemico scozzese Finn Gall che distrusse il selciato per timore della sconfitta, vedendo Finn Mac Cool nascosto dalla moglie sotto al letto e credendo a ciò che ella disse, ovvero che fosse il figlio del gigante che avrebbe dovuto affrontare.
giovedì 23 maggio 2013
Derry - Irlanda del Nord
"Era una domenica, una maledetta domenica Quando spararono alla gente Le urla di tredici martiri Riempirono l’aria della libera Derry C’è qualcuno fra di voi Che ha il coraggio di dare la colpa ai ragazzi? Non c’era nemmeno un soldato sanguinante Quando chiusero i coperchi delle bare! Domenica maledetta domenica Una maledetta domenica era quel giorno!"
Così comincia una canzone di John Lennon, raccontando ciò che successe il 30 gennaio del 1972 quando il 1º Battaglione del Reggimento Paracadutisti dell'esercito britannico aprì il fuoco contro una folla di manifestanti per i diritti civili. Tredici persone, la maggior parte molto giovani, furono colpite a morte, mentre una quattordicesima morì quattro mesi dopo per le ferite riportate. Due manifestanti rimasero feriti in seguito all'investimento da parte di veicoli militari. Molti testimoni affermarono che i manifestanti colpiti erano disarmati. Cinque vittime furono colpite alle spalle. La prima conseguenza della strage fu che nei quartieri cattolici di Derry e di altre città nordirlandesi molte persone vollero unirsi all'IRA. Un'inchiesta governativa tenutasi in seguito al verificarsi dei fatti, prosciolse largamente l'autorità ed i soldati britannici da ogni colpa, ma fu da più parti criticato come un "insabbiamento". Solamente Il 15 giugno 2010 il primo ministro del Regno Unito David Cameron ha presentato le conclusioni del rapporto commissionato alcuni anni prima dal Governo britannico, che condanna senza alcuna giustificazione la condotta tenuta in quelle circostanze dall'esercito inglese.
mercoledì 22 maggio 2013
Sligo e Rosses Point
Il bello di viaggiare in macchina è che puoi andare dove vuoi e fermarti quando vuoi. Così decidiamo di passare a vedere Sligo, solo perché
ci attrae il nome. La parola "Sligo" deriva da una parola gaelica che significa "posto pieno di conchiglie". Il nome era proprio del fiume che passa in mezzo alla cittadina, oggi conosciuto come Garavogue, il quale era ricchissimo di conchiglie portate dalle correnti oceaniche nell'estuario della foce. Il nome fu esteso alla cittadina dopo che durante la costruzione degli edifici furono trovate conchiglie anche sulla terraferma. Pranziamo in città e facciamo un giretto in centro e sul lungofiume, ma non ci attira più di tanto, così prima di raggiungere Donegal per la notte, decidiamo di andare a visitare una località sull'oceano, poco distante da Sligo.
martedì 21 maggio 2013
Il Relitto del Plassy
Uno dei relitti che ci tenevo a vedere, anche se non sommerso ma sulla terraferma, è la “MV-Plassy”, incagliata su una spiaggia di ciottoli ad Inisheer, la più piccola delle isole Aran.
Arriviamo ad Inisheer dopo un giro turistico per vedere le Cliffs of Moher dal basso, con un piccolo traghetto che l'oceano fa ballare parecchio, partendo dal molo di Doolin dove fa capolino più volte un bellissimo delfino che qui è di casa. L'isola dista circa mezz'ora da Doolin. Una volta sbarcati raggiungiamo il relitto con una bella passeggiata tra i verdi prati chiusi da bassi muretti di pietre a secco dove pascolano alcuni cavalli, e più mi avvicino al sito e più diventano pietraie. La Plassy si palesa da lontano, era una nave mercantile di una compagnia Irlandese che l' 8 marzo 1960 mentre trasportava un carico di whisky, oltre a merci varie, tra cui balle di cotone e cartucce, si trovò in mezzo ad una violentissima burrasca che la fece incagliare vicino alla costa sud dell'isola, gli abitanti del piccolo paese aiutarono gli uomini dell'equipaggio che si salvarono tutti. Qualche settimana dopo, un'altra tempesta spostò la nave sulla spiaggia dov'è ancora incagliata, ormai arrugginita e sventrata ma che fa parte integrante del paesaggio della piccola isola ed attrae tanti turisti ed è apparsa anche nella sigla di “Father Ted”, una serie televisiva della metà degli anni novanta.
Negli anni le forti tempeste della zona l'hanno mossa diverse volte ma è ancora in assetto di navigazione nonostante si stia indebolendo sempre di più.
La motonave fu varata in Inghilterra il 2 ottobre 1940 col nome di “HMS Juliet” ed entrò in servizio per la Royal Navy il 20 marzo del 1941 come dragamine, nel novembre del 1942 prese parte allo sbarco degli Alleati nel Nord Africa Francese. Alla fine della seconda guerra mondiale la Juliet non serviva più alla Royal Navy e fu venduta al British Merchant Service che la ribattezzò “Paterjon” e trasformata in nave mercantile. Nel 1951 venne venduta alla compagnia Irlandese Limerick Steamship e cambio di nuovo nome in Plassy.
Dopo aver ammirato il relitto continuiamo la passeggiata fino al bellissimo faro per poi far ritorno al molo per riprendere il traghetto per Doolin e raggiungere in serata Galway.
mercoledì 15 maggio 2013
Cartolina da Stonehenge
England
150513
La leggenda vuole che sia stato il Mago Merlino, con le sue arti magiche, l'artefice del suggestivo monumento megalitico costituito da gigantesche pietre dal peso di più di 50 tonnellate che ne fanno uno dei misteri più appassionanti dell'archeologia.
lunedì 13 maggio 2013
venerdì 10 maggio 2013
On the road
venerdì 26 aprile 2013
Casa al mare Francesco Sartori
La colonia marina abbandonata "Casa al mare Francesco Sartori" si trova sulla spiaggia di Funtanazza, in un insenatura della magnifica Costa Verde, nel comune di Arbus, lontano da tutto.
Fu costruita negli anni cinquanta e innaugurata nel 1956 per accogliere i figli dei lavoratori delle miniere, ora abbandonate, di Montevecchio e Ingurtosu.
Il complesso è costituito da diverse strutture, comprese delle piscine, ma la struttura principale è veramente imponente, un pugno in un occhio in questo tratto di costa selvaggio e disabitato.
La colonia venne abbandonata quando chiusero le miniere, verso la fine degli anni ottanta.
Gli edifici sono in completo degrado, rovinati dagli agenti atmosferici e devastati dai vandali, in alcuni punti è pericolante, non ci sono più infissi, sono stati fracasati anche i muri,
forse per rubare le tubature, in alcune stanze sono stati appiccati degli incendi, qualche bel graffito e scritte di tutti i generi. L'ingresso è vietato ma si riesce benissimo ad entrare, a proprio rischio e pericolo.
mercoledì 10 aprile 2013
Su Nuraxi, Barumini
Piccolo viaggetto fuori porta, in macchina, con Veronica, a circa un'ora e mezzo da Carbonia, per visitare il villaggio nuragico di Barumini e cercare di vedere i cavallini selvatici della Giara di Gesturi.
Il Villaggio nuragico di Su Nuraxi è un insediamento preistorico sviluppatosi tra il XIII ed il VI secolo a.C., che si trova in Sardegna nei pressi del paese di Barumini, nel 1997 è stato dichiarato patrimonio mondiale dell'umanità dall'Unesco.