Ouarzazate è una cittadina circondata da lande desolate, in un deserto duro e ghiaioso.
Ouarzazate non l'avevo mai sentita nominare, tanto che ci ho messo qualche giorno a farmi rimanere in mente il nome. Eppure questo deserto, quelle montagne in lontananza, questi panorami, mi sono familiari, e sarebbero familiari a tantissima gente.
Ouarzazate è il centro dell'industria cinematografica marocchina, e questi posti sono stati scenari di moltissimi film ambientati nei vari deserti del mondo, da “le colline hanno gli occhi”, ambientati (l'uno e il due) nel deserto americano (o messicano, ora non ricordo), a “La mummia, il ritorno” ambientato in Egitto, al film sulla vita del Dalai Lama in Tibet, “Asterix e Obelix”, “La passione di Cristo”, “Il Gladiatore” e tanti altri.
A pochi chilometri dalla cittadina c'è la sede degli “Atlas Film Corporetion Studios”, che vado a visitare, dove ci sono vari set e scenografie usate in più film, a volte leggermente modificate o solo ridipinte, o magari riprese solo da angolazioni differenti.
Oltre agli studios ho visitato anche il museo del cinema, dove sono conservate vecchie cineprese, pellicole, costumi di scena, e sono esposte altre scenografie e cartelloni publicitari dei vari film girati nei dintorni.
Naturalmente non mi sono fatto mancare un giro nella medina, la città vecchia, di fango, che era uno snodo importante per gli affari nel deserto in antichità, e la kasbah, che ha fatto da comparsa in “Guerre stellari”, attirando l'attenzione dell'UNESCO che l'ha dichiarata “patrimonio dell'umanità”.
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