Con un autobubus urbano, fatto completamente di tavole di legno, riscattato da un vecchio camioncino come tutti qui, raggiungiamo il terminal dei micro (piccoli bus) in belen, per andare alla riserva di Alpahuayo-Mishana, poco meno di una trentina di chilometri da Iquitos. All' entrata ci spiegano il percorso turistico e il lavoro che stanno facendo, in effetti é piú che altro un centro di investigazione di alcune biodiversitá della foresta amazzonica che si incontrano solo qui. Ci danno una piccola mappa e poi ci innoltriamo tra gli alberi. Dopo poche centinaia di metri arriviamo ad un giardino dove sono coltivate alcune piante medicinali e fruttifere. Da lí ci immergiamo nella vegetazione, facendo da colazione alle zanzare. Il sentiero è ben segnalato e nel cammino ci sono tantissimi tipi diversi di alberi, erbe, orchidee, liane e felci ma di animali pochi... anzi... uno scoiattolo, visto perché Gianina ha sbagliato strada e siamo finiti fuori dal sentiero, tanti uccelli di vari colori, farfalle, lucertolone e insetti. Dopo tre ore di full-immersion nella jungla decidiamo di uscire, Dirigendoci verso un complesso di costruzzioni in legno che alberga un ranario e un piccolo negozio di souvenir. É il centro di investigazione di Alpahuayo, a poche centinaia di metri dalla strada...
Sulla strada prendiamo il micro per tornare a casa, con noi c'é anche la direttrice del centro e ci spiega ancora alcune cose, in piú ci ofre un shimbillo: un frutto della zona (una versione mignon della guaba, altro frutto tipico). Comincia a piovere e le strade diventano degli afluenti del rio delle amazzoni, e per tornare a casa sarebbe stato più utile una canoa che il motocarro che ci scarrozza pericolosamente tra le vie del centro.
Sulla strada prendiamo il micro per tornare a casa, con noi c'é anche la direttrice del centro e ci spiega ancora alcune cose, in piú ci ofre un shimbillo: un frutto della zona (una versione mignon della guaba, altro frutto tipico). Comincia a piovere e le strade diventano degli afluenti del rio delle amazzoni, e per tornare a casa sarebbe stato più utile una canoa che il motocarro che ci scarrozza pericolosamente tra le vie del centro.