Il fiume è sempre più alto, e ormai il rio amazonas ha inglobato nelle sue acque il rio itaya, diventando un tutt'uno.
Sotto al malècon poche case galleggianti; le gente che le abita è già sveglia o si stà svegliando:
alcuni uomini si allontanano con delle barchette a motore, probabilmente vanno a pescare, due signore, in due case-zattera diverse, lavano i panni nell'acqua marrone del fiume, una signora accompagna un ragazzino, con una canoa, al margine proprio sotto di me, lui si arrampica
muretto e quando lo scavalca mi lancia, senza volerlo, del terriccio.
Comincia a spuntare gente da un pò tutte le parti, gente con gli occhi gonfi che comincia la giornata. Sugli alberi nella sponda del fiume ci sono tanti uccelli di specie e colore diversi, grigi, gialli, marroni, gialli e marroni, azzurri; tutti con un canto diverso.
Cominciano a vedersi anche i primi motocarro-taxi e i primi autobus, l' aria comincia ad appesantirsi con i loro gas di scarico densi e grigiastri. Comincia a far caldo, e il canto degli uccelli è
Poi mi straio sul hamaca.