Prima di dire addio a Diamantina faccio un giro nella zona alta, nelle vicinanze dell’hotel e del terminal degli autobus, dove c'è anche l'antica stazione dei treni, il check-out in hotel è a mezzogiorno, quindi posso lasciare in stanza i bagagli e prenderli dieci minuti prima di partire. Alle undici meno un quarto parte l’autobus per B.H. Il paesaggio, lungo il cammino, è montuoso, verde e marrone, stimola la fantasia e mi ispira tante domande. Come avranno fatto, quegl’uomini, in una zona che sembra sconfinata, con montagne e valli, ruscelli e fiumi, a trovare oro e piccole pietrine così preziose?
Arrivo alle quattro e mezzo, il terminal di B.H. è grande, e per trovare la compagnia che viaggia a São João del Rei devo chiedere al chiosco delle informazioni, l’autobus parte alle quattro e quarantacinque, mancano solo cinque minuti, così corro verso la rampa di partenza e faccio il biglietto sull’autobus. Arrivo alle otto, la stazione degli autobus è a circa un chilometro e mezzo dal centro, che raggiungo a piedi in una ventina di minuti. Vado in una posada che consiglia la Lonely Planet. Una casa piena di zavagli e sopramobili, mi sistemo in un dormitorio ma sono solo. La signora della posada non è proprio delle più ospitali, almeno all’inizio. Esco per cenare e dare un occhiata notturna alla città, che sembra carina, con un centro storico con le classiche stradine lastricate e poche macchine, ma fuori da questo, strade asfaltate e costruzioni moderne.
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