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venerdì 19 giugno 2009
# Maria Fumaça
Raggiungo la stazione dei treni a piedi, c’è già un po’ di gente che aspetta, la biglietteria è ancora chiusa, mi guardo un po’ in giro, e quando apre mi metto in coda per comprare il biglietto per andare con la “Maria Fumaça” nella vicina cittadina di Tiradentes. La Maria Fumaça è una antica locomotiva a vapore che corre sui binari posti in una delle zone minerarie più antiche del Minas Gerais. Questa linea ferroviaria fu costruita tra il 1880 e il 1890, quando a São João iniziava a prender piede l’industria tessile. C’è un treno simile anche tra Mariana e Ouro Preto, ma, mentre quello ha ripreso il servizio pochi anni fa, il Maria Fumaça sembra non abbia mai interrotto le sue corse. Guardo incuriosito gli operai che accendono e preparano la locomotiva, il museo l’ho già visitato ieri, poi la locomotiva sparisce per un po’ e ritorna in retro marcia, l’attaccano ai vagoni e pochi minuti dopo le dieci, comincia a fischiare e sbuffare più forte e si parte. La “Fumosa Maria” sibila e sbuffa, usciamo dalla stazione e passiamo davanti alle officine, dove si vedono vecchi vagoni trascurati e altre locomotive inutilizzate da anni e probabilmente fonte di pezzi di ricambio. Dopo una decina di minuti qualcosa scoppia e la locomotiva si circonda di fumo nero. Si ferma e scendono i macchinisti, guardano e frugano tra il fumo e l’acciaio, dopo qualche minuto ripartiamo, ma non per molto, riscendono i macchinisti e continuano a mettere le mani, ma poi decidono che non si può proseguire, ci dicono che la locomotiva si è rotta e dobbiamo tornare indietro. A retro marcia, con i vagoni davanti, traballando instabili, spinti dalla locomotiva, rientriamo in stazione. Quando arriviamo ci dicono che il treno sarà controllato dai meccanici e in pochi minuti sapremo se potrà ripartire o no. Dopo dieci minuti ci dicono che il treno sarà pronto in un’ora, se vogliamo aspettare, altrimenti sarà messo a disposizione un autobus che porterà i passeggeri che hanno fretta a Tiradentes con la restituzione dei soldi del biglietto. Io non ho certo fretta, e sono venuto fin qui, a São João del Rei, anche per farmi questo viaggetto nel tempo con la vecchia “Maria Fumaça”. Aspetto, ammazzo il tempo leggendo qualcosa e frugando tra le cianfrusaglie di un negozietto di souvenir, faccio due chiacchiere con altri passeggeri che hanno deciso di aspettare e ogni tanto vado a informarmi dal capostazione. Verso mezzogiorno la voce dell’altoparlante dice che la locomotiva è stata aggiustata, a mezzogiorno e dieci partirà, e che per il disturbo e l’inconveniente, i soldi del biglietto saranno restituiti anche a noi che abbiamo aspettato. Guardo il mio biglietto e il capostazione mi dice di aspettare davanti allo sportello della biglietteria, sono il primo della coda, do indietro il mio biglietto e mi prendo i 18 Reais che costava. Seconda partenza. Stavolta il treno corre, si fa per dire perché è lentissimo, per tutto il percorso, giù nella valle della Serra de São José che si fa sempre più brulla e rocciosa mentre si avvicina a Tiradentes, ogni tanto le rotaie scorrono parallele al fiume, dove probabilmente in passato si potevano vedere i “garimperos” che setacciavano in cerca del prezioso metallo. Si vedono mucche e cavalli, qualche resto di vecchie miniere. E finalmente si arriva alla stazione di Tiradentes, dove c’è tanta gente che aspetta la Maria Fumaça per andare a São João, con più di due ore di ritardo.