Da Salinas vado a Libertad, dove prendo l' ennesimo bus, questa volta per raggiungere Puerto Lopez, un piccolo villaggio di pescatori sempre sull' oceano pacifico, da qui si può andare a vedere le balene che si fermano qui davanti, vicino alla isola della plata tra giugno e settembre. Mi sistemo in un bel hostal, a pochi passi dalla spiaggia. Il giorno dopo faccio un escursione: alle dieci sono davanti all' agenzia, da li, con i miei compagni di viaggio (una ragazza inglese che non capisce un tubo di spagnolo, una famiglia con papà, mamma, figlioletto piccolissimo e nonna), la guida, un aiutante e il capitano, andiamo alla spiaggia dove ci imbarchiamo in un motoscafo che ci porterà sull' isola di Salango. Prima però passiamo davanti a dalle rocce a strapiombo dove ci sono vari uccelli, i più interessanti sono piqueros patas azules, fragatas e pellicani. da lì ci fermiamo a metà strada, nel mezzo del mare per pescare "a polso" come quando ero bambino, con la lenza arrotolata ad un pezzo di sughero, che qui è di legno. peschiamo qualche pesce, io solo uno e anche brutto, ma dopo mezzoretta comincia a venirmi il mal di mare, così, seguendo il consiglio del capitano, mi butto in acqua... che goduria, la temperatura è perfetta. poco dopo mi seguono anche il papà e la ragazza inglese. Vedendo che la pesca non è delle migliori, poco dopo risaliamo in barca e andiamo verso l' isola. In una zona rocciosa ci buttiamo in mare con pinne, maschera e boccaglio per fare snorkeling. È veramente un buon punto, molto bello e soddisfacente, ci sono un sacco di pesci differenti di vari colori e misure, stelle marine, conchiglie, un polpo, meduse e murene....etc. quando poi non ne possiamo più di stare in acqua, ci trasbordano su una spiaggia, che però io raggiungo a nuoto perchè non ero ancora risalito in barca, poco lontano ci sono delle colonie di uccelli e io faccio una camminata per poterli fotografare da vicino. La guida, l'aiutante e il capitano vanno verso una barca di pescatori a elemosinare qualche pesce in più per poi prepararci un buonissimo "cevice", accompagnato da chifles (banaba fritta in fette sottilissime) seguito da frutta fresca (anguria, melone,banane),che ci viene servito in barca mentre facciamo ritorno. Sbarchiamo verso le 3-30. Tutto 20 $(cambio attuale 15 euro)... mi sembra buono!
Questo è un diario di viaggio, senza presunzioni.
Cronache, racconti, appunti, memorie delle mie avventure, a volte con frasi prese in prestito da libri, riviste, giornali o copia-incolla da siti internet.
Continuavo a considerare me stesso normale e folle il resto del mondo, tuttavia con mia grande costernazione a poco a poco mi resi conto che i miei amici pensavano esattamente il contrario. Eppure non mi sentivo turbato da particolari demoni interiori. Conoscevo la verità: il mondo -il nostro mondo occidentale- era folle. Non riuscivo a entusiasmarmi pensando alla carriera o alla pensione. Avevo bisogno di una scintilla capace di accendermi, di uno scopo, di un ideale per cui battermi. Attorno a me vedevo una società che aveva smarrito il senso dell' interesse collettivo, della comunità. Dove il futuro non andava oltre i bilanci per l' anno successivo. Una società "innaturale", nel senso letterale del termine: dove i bambini crescevano senza essersi mai arrampicati su un albero e incapaci di riconoscere le costellazioni. Una società materialista che aveva perduto la percezione della gioia di essere vivi, e l' aveva rimpiazzata con armadi modulari dell' IKEA. Era un mondo incasinato, in cui non riuscivo a trovare né uno scopo, né uno spazio. "Mark Mann" -Sul Gringo Trail-
Da dove mi visitate
"Mille anni fa come adesso, cantastorie e menestrelli, rocker e rapper, sono lì a cantare l'altra storia, quella che la gente vuol sentire e il palazzo vuol far sparire. Ma la musica vola. Inafferrabile e imprendibile. Come si fa a metter in gabbia una canzone? Come si può uccidere un ritmo, una ballata, uno stornello?" DarioFO