Mi vien da dire che fuori dal finestrino c’è solo il niente, però, qualcosa c’è. L’ autobus cammina su una lingua di strada asfaltata da chissà quanto tempo, di rado incrociamo qualche vettura, i tralicci dell’ alta tensione corrono di fianco alla carreggiata, non si allontanano mai tanto. Tutto intorno bassi cespugli, circondati da erbacce gialle e pietrisco. Paralleli alla strada anche dei bassi pali che sostengono una rete, che chiude il niente, come se a qualcuno interessasse entrare o come se dall’orizzonte a qualcuno o a qualche animale interessasse attraversare la strada. A dire il vero la recinzione è alta, a occhio, un metro, quindi se tu vuoi entrare puoi tranquillamente scavalcare. Nessuno ci farà caso.
Niente da raccontare, nulla da fotografare. Solo la sensazione di attraversare un altro posto che definirei suggestivo: la Patagonia.
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