Il Colca, con le sue acque e i frequenti terremoti, col trascorrere dei millenni, ha dato vita a una fertile valle e a uno dei canion piú profondi del pianeta. La valle inizia nelle vicinanze del villaggio di Chivay, il principale centro abitato della zona, e segue per oltre 60 chilometri il tragitto del fiume fino alla zona chiamata "la cruz del condor",nelle vicinanze del villaggio di Cabanaconte. Da lí la valle si restringe notevolmente dando origine al famoso cañon del Colca, uno dei piú profondi (3400 metri) e spettacolari del mondo.
Tutto nasce dalle nevi andine dell' imponente cordillera de chila, dove le cime si alzano a piú di 5000 metri dal margine destro del rio Colca e scendono per oltre 40 chilometri fino alla confluenza del rio Andamayo, marcando la fine del canion e l'inizio della valle del Majes. Una atrattiva del Colca, oltre ai superbi paesaggi, sono i suoi villaggi, que riescono a mantenere le loro ancestrali culture e tradizioni da piú di 400 anni. Tutti i villaggi furono costruiti dai conquistadores spagnoli per controllare gli indios, convertirli più facilmente al cattolicesimo, costringerli a pagare le imposte e sfruttare la manodopera per le miniere.
Il Colca é anche sinonimo di una specie animale emblematica delle Ande: il maestuoso condor andino, essendo questo il miglior luogo per osservarlo in libertá.
Il nome Colca deriva da un vocabolo quechua che significa magazzino, infatti sulle pareti della valle si vedono spesso dei piccoli ripostigli dove si conservava una parte di raccolto per eventuali bisogni futuri, come carestie o guerre.
Peró prima di arrivare al Colca, si atraversa per circa un' ora da Arequipa una vasta pampa desertica, interrotta solo da una grande e brutta fabbrica di cemento, all' altezza di yura, a piú di 4100 metri sul livello del mare, per poi arrivare alla riserva nazionale di "Salinas y Aguadas Blancas"
nata per conservare importanti assaciazioni di flora e fauna. Questa riserva é casa di una delle piú significative popolazioni di vigogne e guanaco e tra le specie piú rapresentative distaccano la viscacha (una specie di coniglio con la coda di scoiattolo) la volpe, il condor e il flamengo andino.
Dopo varie fermate per fare foto a vigogne, lama, vulcani e in una specie di area di servizio dove ci rilassiamo bevendo un té di coca e guardando le bancharelle di artigianato, arriviamo al mirador del passo di Patapampa, a 4800 mslm, con la neve che copre le piccole torri di pietra fatte da molti passanti
Da qui cominciamo a scendere, e a 3600 mslm arriviamo al villaggio di Chivay dove pranziamo, ci sistemiamo in un hospedaje, faciamo un giretto per il mercato locale, poi dalla plaza de armas, con il solito furgoncino grigio, ci dirigiamo alle terme di "la calera", dove oltre che le terme c'é un piccolo museo etnico, e un ponte volante per attraversare il rio Colca.