SAN PAOLO - Il Rio delle Amazzoni è il fiume più lungo del mondo. Una spedizione brasiliana ha scoperto le sue vere sorgenti nelle Ande del Perù meridionale, a una distanza dalla foce superiore al Nilo, fino ad oggi indicato con il corso di maggior chilometraggio del pianeta. Studiosi brasiliani dell'istituto di geografia e statistica (Ibge) e dell'istituto nazionale di ricerca spaziale (Inpe) hanno trovato le fonti del Rio delle Amazzoni a 5.600 metri di altitudine, nel Nevado Mismi, picco della cordigliera di Chila nel sud delle Ande peruviane. Se i calcoli dei ricercatori sono esatti, il punto di origine del Rio delle Amazzoni sta a una distanza dalla sua foce di 6.850 chilometri, ma potrebbe essere di più, superando i 7.000 chilometri. Questo spostamento delle sorgenti dal nord del Perù, dove si riteneva finora che il grande fiume avesse inizio, alla zona desertica fra Atacama e Nazca, nel sud peruviano, rende il Rio delle Amazzoni più lungo del Nilo, da sempre indicato il maggiore fiume del mondo con i suoi 6.670 chilometri."Che fosse il fiume più ricco d'acqua con una portata 60 volte maggiore del Nilo già si sapeva - ha affermato Guido Gelli, il direttore oriundo italiano della sezione Geoscienze dell'Ibge - Ora si è provato che è anche il maggiore come lunghezza. Correggeremo le carte geografiche e daremo questa informazione corretta alla società". La spedizione è appena rientrata dal Perù. Il lavoro è stato possibile grazie all'intervento di Paula Saldanha e di Roberto Werneck, due documentaristi brasiliani che avevano scoperto la zona delle vere sorgenti del Rio delle Amazzoni nel 1994. "Da 13 anni cercavamo di mobilitare le istituzioni brasiliane e gli scienziati di tutto il mondo per correggere questo errore storico - ha detto la Saldanha - Da tutte le parti si pubblicano ancora mappe che mostrano il Rio delle Amazzoni che nasce nel nord del Perù, e si insegna sempre che è il secondo fiume del mondo". Il Rio delle Amazzoni nasce dal ruscello Apacheta che esce dal ghiacciaio del Mismi. Da lì all'Atlantico si chiama successivamente Lloqueta, Apurimac, Ena, Tambo, Ucayali, Maranon, Solimoes e, da Manaus, Amazonas o Rio delle Amazzoni. Gli studi in corso in Brasile comprendono immagini via satellite e modelli di elevazione digitale del terreno originati da un radar orbitale. Nei 1.900 chilometri che il Rio delle Amazzoni percorre dalle sue sorgenti alla piana amazzonica, nella foresta peruviana, il fiume scende di 5.540 metri. Nei 5.100 chilometri successivi fino alle sua foce, il fiume scende di solo 60 metri: da qui i suoi vasti meandri che di anno in anno ne cambiano la lunghezza. "E' stata quasi come una missione spaziale - ha aggiunto Gelli - Siamo stati soggetti alla confusione mentale dovuta all'aria rarefatta. Ora capisco perché ci sono stati così pochi studi su questa area: non è inaccessibile, ma senz'altro é inabitabile". Gli scienziati brasiliani stanno organizzando un seminario internazionale per presentare alla comunità scientifica gli incredibili risultati della spedizione. Nella sua lunghezza corretta il fiume più lungo e più grande del mondo riceve quasi 7.000 affluenti, producendo alla sua foce 800 milioni di tonnellate di sedimenti all'anno. "Il piano è di una nuova spedizione mondiale in settembre - ha concluso Gelli - Vedremo come il Rio delle Amazzoni se la cava nel periodo di siccità alle sue sorgentì". 2007-06-16 21:03 ANSA
Questo è un diario di viaggio, senza presunzioni.
Cronache, racconti, appunti, memorie delle mie avventure, a volte con frasi prese in prestito da libri, riviste, giornali o copia-incolla da siti internet.
Continuavo a considerare me stesso normale e folle il resto del mondo, tuttavia con mia grande costernazione a poco a poco mi resi conto che i miei amici pensavano esattamente il contrario. Eppure non mi sentivo turbato da particolari demoni interiori. Conoscevo la verità: il mondo -il nostro mondo occidentale- era folle. Non riuscivo a entusiasmarmi pensando alla carriera o alla pensione. Avevo bisogno di una scintilla capace di accendermi, di uno scopo, di un ideale per cui battermi. Attorno a me vedevo una società che aveva smarrito il senso dell' interesse collettivo, della comunità. Dove il futuro non andava oltre i bilanci per l' anno successivo. Una società "innaturale", nel senso letterale del termine: dove i bambini crescevano senza essersi mai arrampicati su un albero e incapaci di riconoscere le costellazioni. Una società materialista che aveva perduto la percezione della gioia di essere vivi, e l' aveva rimpiazzata con armadi modulari dell' IKEA. Era un mondo incasinato, in cui non riuscivo a trovare né uno scopo, né uno spazio. "Mark Mann" -Sul Gringo Trail-
Da dove mi visitate
"Mille anni fa come adesso, cantastorie e menestrelli, rocker e rapper, sono lì a cantare l'altra storia, quella che la gente vuol sentire e il palazzo vuol far sparire. Ma la musica vola. Inafferrabile e imprendibile. Come si fa a metter in gabbia una canzone? Come si può uccidere un ritmo, una ballata, uno stornello?" DarioFO