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mercoledì 2 settembre 2020

Immersione sul bombardiere Junker 88

 Posso senz'altro affermare che sia stata la curiosità di vedere questo aereo sommerso della seconda guerra mondiale che mi ha fatto arrivare in Salento in un viaggio improvvisato, merito di alcune foto su internet che mi sono capitate davanti e di un articolo di qualche anno fa sulla rivista Sub Underwater Magazine che me lo ha fatto inserire nell'elenco virtuale delle immersioni da fare prima o poi. L'idea era di stare in campeggio a Rivabella, qualche chilometro a nord di Gallipoli, tre o quattro giorni ma ho trovato un vento da sud che per qualche giorno non ha permesso di fare l'immersione comunque non voglio andar via senza averlo visto. Prima immersione sul Junker 88 il mercoledì, con un diving di Santa Caterina di Nardò, ovvero il mio sesto giorno in Puglia.

Con questo diving ho già fatto un immersione due giorni prima sul relitto del Neuralia, un relitto che ha fatto la prima e la seconda guerra mondiale di cui rimangono solo tanti rottami e lamiere sparse nel mare davanti a Porto Cesareo, quindi arrivo con un po' di anticipo e so già come muovermi. In pochi minuti di navigazione, col gommone, arriviamo sul punto gps, il relitto non è pedagnato quindi lanciano un pedagno “volante” solo che c'è un po' di corrente e al primo tentativo ci spostiamo troppo e quindi ci si riprova, la seconda volta va meglio. Quando siamo tutti pronti e in acqua, appena la guida ci da il via, io scendo veloce per provare a fare qualche foto senza troppa gente in mezzo, giù ci sono già un fotografo e la sua modella che avevano chiesto di poter immergersi prima di noi proprio per non avere gente in mezzo alle foto.


Comunque la corrente stava spostando il pedagno, il peso sulla sabbia non era abbastanza pesante da contrastarla e si è messo ad “arare” e quando arrivo sul fondo, a 35 metri, non vedo il relitto, non voglio aspettare tutto il gruppo e quindi nuoto contro corrente fino a che non si intravede, arrivo da dietro e vedo i due che fanno foto, mi alzo di qualche metro, volando sopra l'aereo e il colpo d'occhio è veramente emozionante, faccio in tempo a scattare solo qualche foto e poi arriva tutto il gruppo e siamo veramente tanti per questo sito, che è relativamente piccolo, l'apertura alare è di circa venti metri e la fusoliera sarà al massimo una quindicina di metri, sulla sabbia, intorno non c'è altro se non, diversi metri dietro l'ala destra, i resti della coda che si è staccata dalla carlinga, con disegnata una svastica, per alcuni ancora riconoscibile, ma non per me, che faccio veramente fatica ad identificarla tra le alghe che coprono questo pezzo di lamiera, e il ruotino del carrello. La copertura trasparente che chiudeva l'abitacolo non c'è e si vede bene il seggiolino del pilota e quel che resta delle apparecchiature di comando, il tutto ricoperto da incrostazioni e spugne, i due motori sono per metà insabbiati, non ci sono le eliche e anche qui le spugne la fanno da padrone, le ali sono impressionanti e davanti a quella sinistra c'è ancora il fanalino colorato dove la guida mette all'interno la torcia per farci capire che cos'è.


L'articolo su Sub Underwater Magazine di marzo 2017 dice che è stato “scoperto” nel 2009 dal diving con cui faccio l'immersione, gli anziani del posto raccontavano di un aereo caduto in quelle acque ma molti pensavano fosse ormai una leggenda visto che non ci sono documenti che affermino la perdita dell'aereo, ho visto anche un video su youtube dove il proprietario di un altro diving dice di averlo trovato negli anni novanta ma non avendo il gps, in seguito, non è più riuscito a trovarlo. Non si sa né quando è affondato, né il perché, come ho già detto non ci sono documenti o notizie a riguardo ma solo le testimonianze sbiadite dei vecchi abitanti della zona. Si pensa che forse sia ammarato, il fatto che la coda sia staccata e che sia in assetto di volo sembra confermare l'ipotesi, e non essendoci tracce di buchi da proiettili visibili fa pensare ad un guasto tecnico. Non sono stati trovati resti umani tanto meno nessuna targhetta di riconoscimento, né bombe o armi, o ne era sprovvisto e quindi non impegnato in un azione di guerra, o sono state rubate da qualcuno che lo ha trovato in passato e tenuto nascosta la notizia.

L'aereo è un Junker 88, o come lo chiama Wikipedia, Junkers Ju 88, era un bombardiere bimotore ad ala bassa prodotto in Germania dalla metà degli anni trenta ed è stato il velivolo più versatile della Luftwaffe, l'aeronautica nazista. Fu prodotto ininterrottamente dal 1936 al 1945 in dozzine di versioni per un totale di circa 16000 aerei. Veniva usato soprattutto come bombardiere, aereo da ricognizione, caccia notturno, aerosilurante, aereo da attacco al suolo e poteva raggiungere gli oltre 600 km/h. A detta di molti, forse, l'aereo più performante della seconda guerra mondiale.


Un immersione tuttavia facile, ma il fatto che un relitto aereo della seconda guerra mondiale sia così ben conservato e quasi integro, con un gran bel colpo d'occhio e l'aura di mistero che lo avvolge, la rendono molto avvincente ed entusiasmante. 

gigipeis

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