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mercoledì 3 novembre 2010

# Luang Prabang

14-15-16 GIUGNO










Tre giorni a Luang Prabang, la gioia e l'orgoglio del Laos, l'antica capitale del regno, tantissimi templi dal tetto dorato i cui interni sono decorati con illustrazioni della vita del Buddha , il museo nazionale nel ex palazzo imperiale , tante case coloniali ed edifici in legno nello stile tradizionale laotiano, il "Phou Si" il "monte meraviglioso", una collina ricoperta di vegetazione che si innalza nel centro cittadino, monaci e la confluenza del fiume Mekong con il Nahm Khan, con il lungofiume dove ho l'ostello. Incontro nuovamente Yann, un francese conosciuto nella crociera ad Halong Bay e poi rivisto ad Hanoi; con lui faccio un giro al mercato notturno e poi ci beviamo due birre in un bar dove trasmettono la partita dei mondiali dell'Olanda.
Un pomeriggio noleggio una bicicletta da una bottegaia sul lungofiume, faccio un giro nei dintorni fino ad una piccola cascata passando per una tranquilla periferia, poi mi giro le vie della cittadina tra templi coloratissimi ed altri decadenti nel traffico di tuk tuk, mercati di frutta e roba cinese.
Il giorno dopo vado a visitare altri templi e il museo nazionale dove in una stanza si trova una copia del “Pra Bang”, una statua in oro massiccio del Buddha che da il nome alla città. Al mercato notturno incontro il ragazzo e le ragazze inglesi che hanno fatto il viaggio con me da Sapa a Oudomxai.

mercoledì 6 ottobre 2010

# SA PA giugno 20 10

Di SaPa non devo dimenticare il mercato, con tante donne delle tribù dei dintorni che vengono qui a mangiare dopo un lungo viaggio a piedi per vendere o comprare qualcosa in città, il piano di sopra dove alcune vecchie confezionano abiti tradizionali e articoli che poi le donne e le bambine delle tribù vendono ai turisti, il reparto di macelleria, dove oltre ai polli con le zampe all'insù c'era anche un cane macellato, a pezzi, ma con la testa ben riconoscibile.
Non devo dimenticare “May” e le altre bambine (buy from me???) sempre in strada a cercare di vendere qualcosa ai turisti, simpatiche, “May” se l'è presa con me perchè gli ho detto che non compravo nulla perchè è piccola e dovrebbe andare a scuola e non stare tutto il giorno in strada, ma alla fine gli compro lo stesso qualcosa.
Non devo dimenticare le bancarelle che vendono spiedini vari e birra dietro la piazza della chiesa dove abbiamo bevuto e cenato nella stessa bancarella per le ultime tre notti. Non posso dimenticare i magnifici paesaggi di montagna con le splendide risaie a terrazza e i bufali che pascolano e si rinfrescano nel fango o nei fiumi. Insomma non posso dimenticare Sa Pa.

venerdì 13 agosto 2010

# Verso Sa Pa

8 GIUGNO 2010
Ritornato ad Hanoi, con David, Joost e Jordie, conosciuti in crociera ad Halong Bay, salgo sul treno che in una notte ci porta fino a Lao Cai, e da li raggiungiamo la vicinissima SaPa.
Tra le montagne del nord del Vietnam, tra le risaie a terrazza, paesaggi anche qui spettacolari, con villaggi di alcune tribù di montagna che spesso usano ancora abiti tradizionali e lingue diverse.
Divido la stanza di un hotel con David per risparmiare e dalla finestra si ammira un panorama mozzafiato. Il giorno che arriviamo andiamo tutti e quattro a visitare il vicino villaggio di Cat Cat e una cascata poco più giù. Cat Cat è una specie di mercato di cianfrusaglie e ricordini con casupole e negozietti ma incastonato in una incredibile vallata. Ci accompagnano alcune donne H’Mong in abiti tradizionali conosciute appena scesi dal pulmino che ci ha scaricato a SaPa. La sera andiamo a cena in un ristorante pizzeria, ma la pizza faceva veramente schifo, nessuno di noi riesce a mangiarla, ce ne andiamo affamati e delusi in hotel a berci una bottiglia di vino Vietnamita comprata da Joost e a tentare di accendere il fuoco nel camino che abbiamo in stanza.

# Thac Ba e dintorni

9 GIUGNO 2010
Il secondo giorno a SaPa, dopo aver fatto colazione, noleggiamo due moto e andiamo a visitare i dintorni, una cascata (Thac Ba, Cascata d'argento) poi rientriamo a SaPa e andiamo dall'altra parte alla ricerca di un villaggio che non troviamo, ma ci fermiamo sulle rive di un fiume a fare il bagno, tra risaie e montagne, dopo chilometri di sterrato e qualche pozza di fango, dove troviamo un bimbo che porta a spasso i suoi bufali. Durante il tragitto ci fermiamo per provare a chiedere indicazioni e facciamo la conoscenza di una donna con il figlio e due ragazze in abiti tradizionali che rientrano dai campi, la signora e il bambino mi permettono di far loro delle foto, mentre le due ragazze più giovani si rifiutano timidamente. La notte Joost e Jordie ritornano ad Hanoi.

domenica 1 agosto 2010

# Halong Bay, Vietnam

4-5-6 GIUGNO 20 10
Da Hanoi sono andato a fare un’escursione di tre giorni all’affascinante Halong Bay .
Due notti, la prima in barca, la seconda sull’isola di Cat Ba.
Visita ad una grotta, kayak tra le isole, giro in barchetta dentro altre grotte che si aprono al centro di piccole isole, scarpinata fino alla cima più alta di Cat Ba, spiaggia, chiacchiere con altri turisti, qualche birra in un bar l’ultima notte con alcuni di questi, ma soprattutto navigare sul mare tra queste più di duemila isole e isolotti calcarei che emergono nel golfo del Tonchino, uno spettacolo solenne e misterioso, magico e irreale.
Splendida escursione in battello e esperienza affascinante in questo sito patrimonio mondiale dell’umanità.

martedì 29 giugno 2010

# Baan Mai NAISOI Temporary Shelter Area





























































































































































25-30 chilometri da Mae Hong Son, nel nord ovest della Tailandia.
La storia che il loro collo non regge più la testa se si liberano dagli anelli è una fesseria... le donne di tanto in tanto si tolgono gli anelli, per lavarsi e far prendere aria alla pelle e rimangono qualche giorno senza, (se dai un occhiata alla nona foto ti accorgerai che la ragazza si è appena tolta gli anelli e poi ne ho incontrato un altra, molto bella anche se con il collo più lungo, che però non ha voluto che gli facessi una foto perchè era solo con il sarong), gli anelli non stringono il collo, i muscoli all'interno si muovono, la deformazione è delle clavicole, che si abbassano. Infatti nei villaggi più turistici di questo, che è un campo profughi vicino al confine con il Myanmar e non facile da raggiungere, sembra che l'ultima trovata commerciale sia vendere le foto di alcune di loro senza gli anelli che se la ridono tra loro o che giocano a pallavolo. Naturalmente non si possono togliere gli anelli tutte le notti perchè è un lavoro lungo ed impegnativo, ma loro sostengono che è una loro tradizione e le ragazze giovani sono libere di scegliere se portarli o meno (se noti c'è anche una ragazza vestita all'occidentale che li porta nascosti da un fazzoletto). Che sia giusto o sbagliato io non lo so, le modificazioni corporali, fanno parte delle varie civiltà umane, di ieri e di oggi.

gigipeis

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