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sabato 28 aprile 2012

Efeso

Ed eccomi a Efeso, l'antica capitale della provincia romana dell'Asia Minore.
Sono arrivato in turchia due giorni fa, con un volo da Bologna ad Istanbul. Atterro verso le dieci di sera poi con la metropolitana vado alla stazione degli autobus e a mezzanotte parto alla volta di Izmir. La notte in autobus passa tranquilla, anche se non dormo molto. La mattina arrivo a Izmir e trovo subito un dolmus (un pulmino) per Selçuk, la mia prima meta.
Selçuk è una piccola cittadina nei pressi di Efeso, passo la giornata andando un po' in giro ma non mi sembra sia particolarmente interessante, a parte la vicinanza ad Efeso, qualche pensioncina economica e i kebab a 2 lire. Stamattina, dopo la colazione compresa nel prezzo dell'ostello, vado a visitare Efeso, dista circa tre chilometri dalla città e decido di andare a piedi. Qui si dice che Efeso sia la città di epoca classica meglio conservata del meditterraneo. La città era dedicata a Artemide, qui simbolo di fertilità e non come in Grecia, dea della caccia. Le rovine sono veramente interessanti ma c'è troppa gente, e meno male che avevo letto che i periodi migliori per visitarla sono maggio e settembre perchè non ci sono troppi turisti... tutti devono aver letto quello che ho letto io e hanno deciso di visitarla a maggio. Il monumento più fotografato è forse "la biblioteca di Celso", meglio dire la facciata della biblioteca, interamente ricomposta da archeologi austriaci. Spettacolare anche il teatro grande, veramente grandissimo, in grado di ospitare 25000 persone, peccato che al suo fianco c'è una gru. Un altra attrattiva curiosa sono le "latrine pubbliche per gli uomini", strappiene di gente... forse qualcuno pensa che siano i cessi pubblici, visto che non sono poi così interessanti nè belle nè fotogeniche... sono dei buchi su lastre di pietra che coprivano un rigagnolo d'acqua.
Interessanti invece le "case a terrazza", anche se per visitarle si paga un altro biglietto. Camminando su una passerella di vetro si ammirano alcune case signorili del periodo romano, ricche di mosaici, affreschi e marmi. Sono protette da una brutta costruzione moderna che stona un po' con le rovine tutt'in torno. La mia visita dura circa quattro ore, poi decido di tornare a Selçuk, sempre a piedi.

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