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venerdì 4 maggio 2012

Cappadocia - Göreme II


Qui a Gorome il paesaggio è veramente incantevole, non solo il villaggio con le abitazioni scavate nelle strambe formazioni rocciose, ma anche le varie vallate che la circondano. Comunque questa cittadina ospita un patrimonio dell'umanità dell'UNESCO che non si può lasciar perdere, il museo a cielo aperto di Goreme, appunto. Quindi dopo colazione mi incammino verso il sito, che è poco fuori dalla zona abitata, ammirando il paesaggio che mi stupisce passo dopo passo. Arrivo all'ingresso, dove ci sono già diversi autobus che vomitano turisti casinisti e confusi e per un attimo sono tentato di lasciar perdere ed andare a farmi una camminata tra i vari sentieri che si perdono tra le vallate e i camini delle fate, ma la curiosità mi spinge ad entrare. Pago il biglietto, passo il tornello, evito un gruppo di bambini in gita scolastica e comincia a piovere, mi rifugio nel bar-negozio-di-souvenires-cesso-publico per qualche minuto, poi smette, almeno per un po', e finalmente riesco ad addentrarmi nelle prime grotte scavate. Questo luogo, in passato, era un importante insediamento religioso che accoglieva una comunità di monaci ed è un insieme di chiese, cappelle e monasteri di epoca bizantina, alcune grotte nascondono meravigliosi affreschi che mi lasciano di stucco. Peccato che dentro non si possano far foto e mi tocca rubare qualche scatto di nascosto e frettolosamente. Merita sicuramente la visita, nonostante le troppe comitive di turisti e la pioggia che ogni tanto cade. Per visitare la chiesa più bella si paga un biglietto extra, questo mi fa un po' piacere perchè molti turisti sono scoraggiati e quindi si può visitare con più calma e meno gente attorno. Prima di uscire mi devo riparare da un acquazzone nel bar-negozio-di-souvenires-cesso-publico. Nonostante la pioggia e il fatto di non essere attrezzato a trekking sotto l'acqua, mi incammino per sentieri che si perdono tra le bizzarre forme rocciose scavate dal tempo e dal vento. Paesaggi da fiabe, altre grotte affrescate, abbandonate e deserte, l'incontro con una tartaruga, pioggia, sole, viste panoramiche, cavalli al pascolo, l'incontro con un venditore di paccottiglia e di spremute d'arancia che me ne prepara una sotto la pioggia, mentre la moglie si ripara in macchina, camini delle fate,
il sentiero che diventa un fiume di fango, bestemmie, formazioni rocciose di forma fallica, poi asfalto, la cittadina, un gelato, l'ostello, una doccia calda, la cena, il pc, skype. Buonanotte.

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