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lunedì 24 marzo 2008

* II°giorno alle Galapagos

Dopo aver fatto colazione con Mabel, in hotel, arriva la guida naturalista che ci accompagna a Bahia Tortuga. Un sentiero di tre chilometri transitabile solo a piedi tra cactus, ficodindia e piante uniche al mondo, sotto un sole cocente, arriva alla bellissima spiaggia di sabbia bianca. Il mare qui è pericoloso per via di forti correnti, la notte le tartarughe marine depositano le loro uova e sulla sabbia si vedono le loro orme. Grosse iguane marine camminano indisturbate sulla spiaggia. Il loro colore nero contrasta con il candido bianco della sabbia. Non temono l’uomo e mi posso avvicinare senza che scappino, da vicino sembrano dragoni dei racconti di fantasia in miniatura. Finita la spiaggia si cammina tra pietre vulcaniche e vegetazione autoctona. Accompagnati dalle iguane e più piccole lucertole colorate. Si arriva ad una piccola baia, con una tranquilla spiaggia bianca e qui mi posso fare finalmente un bel bagno, l’acqua è calda e il fondale di sabbia basso. Lo stesso cammino dell’andata ci riporta in città.
Il pomeriggio, con un pick-up, accompagnati da uno studente guida naturalista e da un padre con due figlie adolescenti, ci dirigiamo verso la parte alta dell’isola. La prima sosta è per visitare “los gemelos”, due grossi crateri.
Durante la formazione dell’isola si erano formate sacche di gas e quando il gas è riuscito a uscire, il terreno è ceduto formando questi grossi buchi. Questo sito è interessante non solo per la maestosità di questi ma anche per la vegetazione autoctona che si è sviluppata. La tappa successiva è l’entrata in un tunnel di lava, uno dei tanti tunnel formatosi durante la creazione dell’isola. Entriamo da una parte e usciamo poche centinaia di metri dall’altra, la parte più divertente è stata doverci inchinare, quasi strisciare per attraversare un basso passaggio, tra il fango, Mabel si infanga tutti i pantaloni e anche gli altri si sporcano un po’. Io per fortuna mi schizzo appena, ma dentro gocciola di continuo e l’aria è fresca. La guida ci lascia dopo il basso passaggio e torna indietro, va a prendere la macchina per poi aspettarci dall’altra parte, quindi siamo soli in un antico tunnel di lava, poco illuminato, gocciola fa freddo e più che un tunnel ora sembra una grotta. Dopo ci dirigiamo in una zona, sempre nella parte alta dell’isola, dove le tartarughe giganti pascolano liberamente nel loro ambiente naturale, solo che è il periodo dell’accoppiamento e la maggior parte sono più all’interno, ne avvistiamo due in delle pozze d’acqua, poi cercando finalmente ne avvistiamo una che sta brucando quindi possiamo farci le foto vicino ad una “Galapagos”. Poco distante c’è un bar ristorante che ha dei carapace vuoti dove ci infiliamo per farci fotografare… è una cosa un po’ stupida però ci divertiamo.
La notte, dopo cena, con Mabel andiamo a fare un giro sul lungomare e
passeggiando sul molo vediamo in mare una famiglia di cinque razze dorate, che da lontano si dirigono proprio sotto di noi per poi ritornare nella parte oscura dell'acqua, bellissime, rimango incantato,quasi non ci credo. Le isole incantate mi stanno regalando emozioni incredibili.

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