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giovedì 28 maggio 2009

# Petropolis

Sessanta chilometri a nord di Rio, sulle montagne vicino al parque dos Orgãos, si trova la città di Petropolis, fondata dall’imperatore Pedro I per fuggire dall’afa estiva di Rio. Petropolis è l’unica città imperiale del Sud America, se per caso questo potesse essere importante.
L’autobus mi lascia fuori città e raggiungo il terminal di integrazione in centro con l’autobus urbano n°100. Il centro è ben tenuto e pulito, con edifici d’epoca e moderni palazzi, c’è un traffico di macchine e persone leggermente sostenuto, però sostenibile. L’attrattiva principale di Petropolis è il museo Imperial, il palazzo di Dom Pedro II conservato in maniera impeccabile, circondato da un bel giardino. Per entrare mi devo mettere delle ridicole pattine, per non rovinare il pavimento in legno. Impressionante è la corona dell’imperatore: 1,7 chilogrammi d’oro e diamanti. Peccato che dentro il museo non si possano far foto. Visito sbadatamente anche la cattedrale São Pedro de Alcàntara, dove è sepolto Dom Pedro II. Faccio una bella camminata in salita per raggiungere il “Trono di Fatima”, una scultura della madonna di Fatima su una collina che sovrasta la città. La Lonely Planet dice che da qui si può ammirare uno splendido paesaggio sulla città, ma il paesaggio è deturpato da fili elettrici e sporcizia e la vista è offuscata dagli alberi. Potevo anche evitare di farmi questa sudata. Ridiscendo la collina e torno in centro, vado a vedere in una piccola piazzetta il “14 bis”, un piccolo aereo inventato dal padre dell’aeronautica Brasiliana: Santo Dumont. Prima di andare al terminal d’integrazione a prendere il bus per la stazione degli autobus per Rio, vado a visitare la casa estiva di Santos Dumont, che fra l’altro pare sia l’inventore dell’orologio da polso. Una casetta piccola ma molto carina e funzionale, ben progettata. Al terminal d’integrazione c’è una fila di gente lunghissima ma per fortuna riesco a salire sul primo bus, in piedi e supercompresso arrivo al terminal per Rio, e dopo un’ora di pullman ritorno a “Novo Rio” e da lì a Botafogo.
Una piacevole escursione di un giorno, ma che non mi soddisfa appieno, sarà che preferisco storie e racconti di gente comune e diseredati che non storie di principesse e imperatori, sarà che sono più vicino ai minatori scalzi che hanno estratto l’oro e non a chi indossava una corona e viveva in un palazzo dove devo camminare con le pattine.

gigipeis

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