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domenica 20 gennaio 2008

*Punta Tombo

Il giorno dopo, invece, vado a fare un escursione con un agenzia turistica, prenotata tramite l’ ostello. Prima meta è la riserva di Punta Tombo, a più di 200 chilometri da P. Madryn. A Punta Tombo si trova la colonia di pinguini di maggellano continentale più numerosa del mondo. Ed in effetti c’è ne tantissimi, è la prima volta che vedo da così vicino e così tanti pinguini nel loro abitat naturale. Sono molto buffi e simpatici, ma bisogna cercare di interagire il meno possibile ed evitare di disturbarli. Quando mi avvicino troppo cominciano a muovere la testa da una parte all’altra, e un guardafauna mi dice che è così che prendono le misure per poi beccare, non lo voglio constatare, e quindi ogni volta che cominciano mi allontano di qualche centimetro e loro continuano quello che stavano facendo. Oltre ai pinguini passeggiano qua e là anche tanti guanaco, già di per se un attrattiva, ma davanti a così tanti pinguini perdono un po’ di importanza. Ho anche visto una famiglia di maras, grandi roditori che possono somigliare a delle lepri. Dopo visitiamo la cittadina di Rawson, prima colonia gallese, poi playa union, da lì ci spostiamo a Trelew e visitiamo un importante museo di paleontologia, in Patagonia si sono incontrati tantissimi fossili di dinosauri. Alla fine andiamo a Gaiman, la cittadina dove le origini gallesi sono più marcate e ci viene servito il famoso, almeno qui, tè gallese, in una tipica casa da tè, famoso non per il tè in se, ma per la quantità e qualità delle torte che lo accompagnano. Da qua, finalmente si rientra a Puerto Madryn.
Bruce Chatwin, nel suo libro "In Patagonia", riassume la storia dei gallesi che si stabilirono in questa valle così:
Nel 1865 centocinquantatre coloni gallesi sbarcarono a Puerto Madryn dal brigantino Mimosa. Erano poveracci, in cerca di un nuovo Galles, emigrati dalle loro valli perchè le miniere di carbone si erano esaurite, e inoltre a causa di un fallito motto d'indipendenza e per il veto posto dal Parlamento all'insegnamento del gallese nelle scuole. I loro capi avevano cercato in tutto il mondo un pezzo di terra libera e non inquinata dagli inglesi. Avevano scelto la Patagonia per il suo totale isolamento e il pessimo clima; non desideravano arricchirsi.
Il governo argentino concesse loro dei terreni lungo il rio Chubut: a 40 miglia di marcia da Puerto Madryn, attraverso un deserto di cespugli spinosi. Quando finalmente raggiunsero la valle, ebbero l'impressione che Dio, più che il governo argentino, avesse dato loro la terra.

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