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giovedì 11 giugno 2009

# Mina de Passagem

Questa settimana ricorre una festività religiosa molto importante in brasile, il Corpus Christi, e Ouro Preto si riempie di turisti. In ostello arrivano gruppi numerosi, così il proprietario mi chiede se posso spostarmi in un altra casa che ha poco lontano, per me non ci sono problemi e subito dopo colazione mi sposto, la casa è solo 50 metri più avanti, dall'altra parte della strada. Poco dopo prendo l'autobus che va a Mariana per andare a visitare una vecchia miniera d'oro che si trova a metà strada. La presentazione della miniera sul sito internet dice (traduco dal portoghese):
Visitare la miniera è come viaggiare nella storia, vivendo la saga e il pericoloso destino degli uomini che cercavano l’oro all’interno delle montagne del Minas Gerais.
L’autobus mi lascia pochi passi dalla biglietteria e dall’entrata. Ci sono vecchi vagoni, attrezzi in disuso a cielo aperto e un piccolo museo con annesso un negozio di souvenir. Intorno verdi colline, o forse sono montagne. Poco più avanti un macchinario azionato da un uomo, che con un cavo d’acciaio fa salire e scendere un vecchio vagone traballante con panche in legno all’interno della miniera. Si scende sui binari fino a 120 metri di profondità. Trenta chilometri di tunnel e ampi saloni scavati nella pura e dura roccia dagli schiavi portati dall’Africa. Dalla prima metà del XIX secolo, fino al 1985, con tante sospensioni e chiusure, tanto sudore e sangue, da questa miniera sono state estratte circa 35 tonnellate del prezioso metallo.
Il fantasma del Capitão Jackes vaga tra queste gallerie sotterranee. Si dice che era un caposquadra di una compagnia inglese della metà del XVIII secolo, e che rimase vittima di una detonazione. Il suo corpo non fu più trovato. Il Capitão Jackes non spaventa nessuno, è solo un amico che stà dall’altra parte, e continua a compiere la missione che gli era stata affidata: esplorare la miniera.
In fondo alla miniera c’è un lago con acqua cristallina, che si perde tra i tunnel e i cunicoli, poco lontano una statuetta di Santa Barbara, protettrice (tra l’altro) dei minatori.

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