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domenica 16 maggio 2010

# Mercati galleggianti nei pressi di Can Tho

Con un minibus, in circa tre ore, raggiungo Can Tho, la città più grande della regione del delta del Mekong. Mi sistemo in un hotel consigliato dalla Lonely Planet, vicino all'animatissimo lungofiume e dove mi viene proposta un escursione in barca per visitare alcuni mercati galleggianti della zona e un giro tra i piccoli canali.
Vado a mangiare in un ristorante sul lungofiume, proprio di fronte alla statua di Ho Chi Minh con tante bandiere rosse con falce e martello e con la stella gialla della bandiera del Vietnam. Passeggio per le vie dei dintorni, tra negozi di souvenir e di ventilatori, tra venditori ambulanti di frutta e mercatini, tra meccanici in strada e venditori di lapidi, vado a visitare il grande museo dedicato per lo più alla resistenza contro le dominazioni straniere e alla guerra contro gli americani.
Il giorno seguente la sveglia suona prestissimo, un ceffo passa a prendermi a piedi alle 5:30 e mi accompagna in un bar dove mi viene offerto un te, poi salgo su una piccola barchetta proprio mentre sorge il sole. Solo con il barcaiolo. Si naviga per un po' prima di arrivare al mercato, nel frattempo incrociamo e veniamo superati da varie imbarcazioni di diverse dimensioni. Il mercato è bello grande, o meglio, ci sono tante barche, dalle più piccole, come quella dove sto io, che vendono cibo che cucinano, chi vende frutta, chi merceria, barconi più grandi con gente che carica o scarica, altri turisti in barche da comitiva. Molto suggestive le piccole barche con una o due donne, quasi sempre con il cappello a cono, che si spostano di qua e di la o magari ferme aggruppate su una sponda del fiume.
Si riparte, ma prima di raggiungere l'altro mercato ci inoltriamo tra stretti corsi d'acqua e ci fermiamo a visitare una piccola fabbrica, a conduzione familiare, di noodles. Di nuovo in barca fino all'altro mercato, più piccolo, con molte più barchette a remi, le merci sono sempre le stesse, per lo più frutta, vestiti e cibo. Mangio una scodella di noodles cucinati su una di queste barche, circondato da decine di altre barche e dove alcune donne, tra cui quella che me li ha venduti, mi prendono in giro e ridono per come uso le bacchette, che già non sono il mio forte seduto ad un tavolo, figuriamoci tenendo la scodella bollente in mano col dondolio della barca.
Dopo ci infiliamo lungo canali minori, passando sotto bassi ponti, tra casette fatiscenti e folta vegetazione. Ci fermiamo in un ristorante su una riva, però io ho già mangiato e dopo una coca cola vado a fare una passeggiata nei dintorni dove ci sono orti coltivati, alberi da frutta, ananas, cani che mi inseguono e case con gente che sembra non far nulla. Quando torno al ristorante mi invitano a sedermi a tavola con i barcaioli e mi offrono qualcosa da mangiare e del vino di riso, molto forte, mentre vicino a noi una vecchia prepara degli involtini primavera per il ristorante, almeno credo. Continuo la navigazione con il mio barcaiolo ubriaco che va a zig zag, ma arrivo poi all'hotel sano e salvo ed asciutto.

gigipeis

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