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venerdì 14 maggio 2010

# Passaggio in Viet Nam

Sono rimasto qualche giorno a Phnom Penh, o meglio son ritornato per qualche giorno, dopo esser stato a Kampong Cham (sul Mekong) e a Kratie (sempre sul Mekong per avvistare dei rari delfini), ad aspettare il visto per il Vietnam che ho richiesto tramite l'hotel - ristorante - agenzia turistica - stazione degli autobus, dove alloggio, in un quartiere popolare vicino ad un grande mercato, trafficatissimo il giorno ma desolato la sera.
Una volta restituitomi il passaporto con tanto di visto ho comprato il biglietto per attraversare il confine via Mekong.
Partenza alle 11:30, con un confortevole van con aria condizionata, dopo un'ora di strada si arriva in un piccolo villaggio dove c'è il molo, e dopo pochi minuti, quando arriva anche altra gente, mi imbarco su un piccolo battello, anche questo molto comodo, in legno, basso, con cuscini sulle panche.
Si naviga sul grande Mekong, si vede qualche piccola comunità con palafitte in legno o in canne e tetti di lamiera ondulata, si incrociano alcune canoe e qualche barca.
La prima sosta è per timbrare l'uscita dalla Cambogia sul passaporto. si naviga per un altro po', poi si arriva all'ufficio immigrazione vietnamita. Qui le cose sono più lunghe e ci mettono ad aspettare in una sala d'attesa. Risolte le formalità burocratiche e ripartiti, il battello lascia il Mekong e si infila in uno dei tanti canali del suo delta, fino ad arrivare sul fiume Hau Giang. Qui si incontrano più barche e si vedono molte più case adagiate sulle rive, incrociamo anche qualche villaggio di case galleggianti, case costruite su piattaforme tenute a galla da dei vecchi bidoni vuoti. Tantissime antenne per la televisione spuntano dai tetti, mi sembrano tante mani protese verso il cielo ad aspettare che cada qualcosa.
Dopo circa quattro ore di navigazione sbarchiamo a Chau Doc, cittadina che vede tanti viaggiatori che attraversano il confine tra Vietnam e Cambogia per via fluviale. Dal molo vado in centro a piedi, poco lontano, e mi sistemo in un hotel vicino al mercato. Prima di andare a letto faccio una passeggiata sul piacevole lungofiume.
Il mattino seguente, sul lungofiume, una signora mi propone un giro in barca per visitare il villaggio galleggiante di fronte a Chau Doc. Una piccola barchetta, di quelle tipiche di questa zona, dove il vogatore stà in piedi, nel mio caso la vogatrice, con il classico cappello a cono del Vietnam. Passiamo tra le casette galleggianti, dove le persone del posto fanno le loro solite cose, tra canali, imbarcazioni e case con sotto delle reti che trattengono allevamenti di pesci, e la signora mi porta anche su una di queste case a vedere da vicino un allevamento. C'è anche chi pesca, su delle barchette o su delle canoe, chi lavora il pesce in pseudo-fabbriche sempre galleggianti, distese di pesce aperto e messo ad essicare, chi cucina e chi mangia, vecchi e bambini. Uno scorcio diverso di vita quotidiana.

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