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mercoledì 11 marzo 2009

Arrivo a Dahab

Dahab, golfo di Aqaba, mar rosso, di fronte alle coste dell'Arabia Saudita, penisola del Sinai, piccola porzione asiatica dell'Egitto.
Ho lasciato il New Palace hotel, al Cairo, alle sei del mattino, ho raggiunto la stazione degli autobus ''Cairo Gateway'' a piedi in 10 minuti, ho comprato il biglietto e alle 7,15 l'autobus e' partito. Dopo alcune fermate in altre stazioni del Cairo, appena fuori dalla citta' comincia il deserto, si passa per Suez, ma dormivo e non so se abbiamo attraversato il famoso canale su un ponte o sotto un tunnel. Quindi si passa nella penisola del Sinai, regione luogo di conflitti, rifugi,oggetto di grande curiosita', incuneata tra l'Africa e l'Asia.
La grande e terribile terra selvaggia della bibbia, dove Dio lascio' i 10 comandamenti a Mose'. Il tragitto e' caratterizzato da rossicce colline aride e spesso alla destra dell'autobus si vede il mar rosso. Arrivo a Dahab, passando da lontano per Sharm el Sheikh, verso le 15,30, poi con un pick-up raggiungo la zona turistica, sul mare, zona di numerosi hotel, ostelli e bungalov economici.
Mi sistemo all' Auski Camp, dove mi ha portato un ragazzo che stava alla stazione e che sicuramente si prendera' una percentuale sul costo della camera. Mi riposo un oretta, esco che il sole e' gia' sceso, faccio un giro per orientarmi e acclimatarmi, il lungomare e' pieno di negozi e ristoranti e l'insistenza di alcuni ristoratori mette a dura prova i miei nervi. Mi riparo in un internet caffe' e poi mi fermo a cenare con un maxi hamburger con uova e una coca cola in una stradina secondaria. Continuo la mia passeggiata sul lungomare, mi bevo una birra egiziana (Stella) e cerco qualche dive center aperto, ma a quest'ora sono tutti chiusi, pero' alcuni hanno i prezzi esposti fuori, cosi che riesco a farmi un idea per fare immersioni nel mar rosso.

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