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venerdì 2 aprile 2010

# Verso la Thailandia

Prendo il traghetto per Butterworth, arrivo al terminal degli autobus e compro il biglietto per un “Van” (un furgone a 10 posti) per Hat Yai, Thailandia. Il van dovrebbe partire alle 9, ma c'è un ritardo e parto alle 10:30. Passaggio in frontiera tranquillo, solo che scopro che il visto rilasciato dalle frontiere terrestri è di soli 15 giorni.
La Thailandia è un ora indietro rispetto alla Malaysia, così arrivo ad Hat Yai poco prima dell'una. Il van mi lascia davanti alla stazione ferroviaria, ma a Krabi la ferrovia non arriva, così compro un passaggio in van in un'agenzia poco distante, circondata da piccoli ristorantini che vendono zuppe e riso a bassissimo prezzo. Il van parte alle 5, così, dopo pranzo, ne approfitto per visitare, con un taxi che mi accompagna e poi mi aspetta per tornare, un tempio buddhista con un gran Buddha sdraiato. Nei dintorni del tempio c'è tantissima gente. Il tassista è così gentile che mi fa anche un po' da guida e mi fa scoprire e visitare cose che io forse da solo non avrei trovato. Poco lontano un monastero con tanti piccoli monaci, poco più che bambini, che, come nel collettivo immaginario comune, sono tutti rasati e vestiti di arancione. Mi guardano incuriositi e qualcuno sghignazza. Non so il perché!
Sotto il grande Buddha, invece c'è un piccolo museo, dove si accede dal di dietro, sotto la capoccia, dove c'è un monaco, vecchio, sdentato e vestito di giallo, che benedice un bambino nato da pochi giorni e regala alla mamma un secchio con dei doni ed una busta da lettera rosa.
Ritorno all'agenzia e poco prima delle 5 parto, il tragitto è tranquillo, ci fermiamo una volta, circa a metà strada per mangiare ed andare in bagno.
Arrivo a Krabi che è già buio, mi sistemo in una guesthouse consigliata dalla Lonely Planet.

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